“Sulla via del ritorno il mercante si smarrì nel bosco. In preda al terrore si guardò intorno e vedendo una luce in lontananza decise di seguirla. Presto apparve un castello.
La porta era socchiusa e l’uomo, infreddolito e affamato, decise di entrare. Chiamò a gran voce ma nessuno rispose, salì uno scalone, entrò attraverso una porta intarsiata e camminò fino alla finestra da cui vide un giardino bellissimo, con piante fiorite, alberelli di ogni tipo intorno e verdi prati lussureggianti. Al centro un lungo viale, fiancheggiato da cespugli di rose...”
Questo brano della fiaba “La Bella e la Bestia” di Charles Perrault mi è tornato alla mente (sono Sandra) non appena siamo arrivati al Castello di Freyr. Infatti dal parcheggio vicino a un boschetto si percorre un viale da cui si accede al castello. Varcata la soglia si avanza verso una grande porta finestra che dà sugli splendidi giardini, con prati curati, statue e tante piante di aranci.
Adagiato lungo le placide rive della Mosa, a soli 6 km da Dinant, questo maniero in stile rinascimentale classificato Patrimonio Eccezionale della Vallonia sembra davvero uscito da una favola.
La storia del castello di Freyr
Nel 1378 il conte di Namur cedette un terreno a Jean d’Orjo, un borghese che abitava a Dinant, il quale vi costruì una casaforte che diede origine all’attuale castello che trasmesso di generazione in generazione è tuttora abitato dai suoi discendenti, ovvero la famiglia Bonaert.
Distrutto durante le guerre franco-spagnole, iniziate alla fine della guerra dei trent’anni e durate un decennio fino al 1659, venne ricostruito fino ad assumere nel corso del '600 l’aspetto attuale.
Nel 1675 francesi e spagnoli siglarono qui il Trattato di Freyr, contenente le norme per ristabilire il commercio lungo la Mosa, ma il documento è passato al storia con il nome di "trattato del caffè" perché si racconta che in questa occasione re Luigi XIV abbia assaggiato per la prima volta una tazza di caffè.
I giardini
Abbiamo iniziato la visita dai magnifici giardini, disegnati nel 1760 seguendo lo stile di André Le Nôtre, l'architetto di Luigi XIV che introdusse nuove idee prospettiche con giochi d’acqua e illusioni ottiche. I giardini di Freyr rappresentano l’esempio di giardino in stile francese più significativo esistente in Vallonia.
Il parco si sviluppa su due livelli: la parte inferiore con fontane e viali ordinati di tigli e alberi di arancio, e la parte superiore dominata da pergolati disposti geometricamente a formare divertenti labirinti. Sulla sommità un padiglione in stile rococo è collegato ai giardini da un piccolo ponte, perché durante la Seconda Guerra Mondiale i tedeschi fecero costruire una linea ferroviaria che passava proprio da lì. La ferrovia venne in seguito dismessa ma i binari sono ancora visibili.
Ci hanno particolarmente colpiti i busti bifronti in terracotta rossa che rappresentano cavalieri, dame, imperatori romani e del Sacro Romano Impero, i quali costellano i giardini dando un notevole tocco di colore.
Abbiamo visitato il castello a settembre in una giornata senza sole, l'unica in cui abbiamo trovato nuvole grigie in tutto il nostro viaggio, quindi purtroppo le foto non rendono giustizia alla bellezza dei giardini.
Gli aranci del castello
Passeggiando in questo bellissimo spazio verde è impossibile non notare le tante piante di arancio messe a dimora in casse di legno lungo i sentieri. Gli alberi più antichi hanno 300 anni e arrivano a pesare anche 155 kg, compresa la cassa in legno realizzata seguendo il disegno originale. Sono gli aranci in cassa più antichi d’Europa.
Le piante passano i mesi più freddi dell’anno al riparo nell’orangerie e vengono collocate nel giardino dal 15 maggio al 15 ottobre di ogni anno.
La cosa che a prima vista non si può immaginare è quanto questi aranci siano legati alla storia del castello di Freyr. Infatti durante il Terrore (il sanguinoso periodo seguente alla Rivoluzione Francese) un certo Delecolle era sindaco del paese di Givet, posto al confine con la Francia. Fervente rivoluzionario, il sindaco arrivò al castello con l’intenzione di bruciarlo: ma si trattenne solo perché viste le piante decise di appropiarsene pensando di trasportarle tramite delle chiatte nel suo giardino. Prima di riuscire a realizzare il suo progetto, però, Robespierre venne ghigliottinato e Delecolle, colpevole di vari misfatti, fu catturato e portato in Francia per subire la stessa sorte.
Si può quindi dire che questi aranci abbiano salvato il castello!
La visita del castello
Entriamo ora nel castello, che è ammobiliato e decorato come una tipica residenza aristocratica estiva del XVIII secolo.
Si susseguono sale color pastello, tante camere da letto, salottini arredati con mobili di epoche diverse, memorabilia e quadri di famiglia. Ma quello che ci colpisce di più è la scalinata in ferro battuto del vestibolo, realizzato in stile Luigi XV con affreschi di scene di caccia dipinti da Frans Snyder, uno dei primi pittori animalisti della scuola fiamminga.
Interessante anche la cappella con il suo altare barocco e le sue boiserie in stile Reggenza.
In mezzo a tanto lusso d’epoca emerge una carrozza per bambini sempre risalente al XVIII secolo, che ottenne il primo premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1889 (evento ricordato principalmente per la costruzione della Torre Eiffel).
Il tempo passa in fretta e presto restiamo i soli ad aggirarci nelle sale. Prima di uscire ci fermiamo a chiacchierare con la custode, che ci racconta dell’opera della fondazione che da anni si occupa della salvaguardia del castello e dei giardini.
Però ci dice anche di sentire strani rumori notturni, affermando che per nessuna ragione al mondo andrebbe di notte in certe ali del castello. Non è documentata la presenza di alcun fantasma nel castello però, dopo aver sentito i suoi racconti, siamo stati felici di uscire dal maniero... prima del calare del sole.
Informazioni utili
Il castello di Freyr è aperto dal 1 luglio al 31 agosto, da martedì a domenica, dalle 11:00 alle 11:00. Negli altri periodi è aperto solo nei fine settimana e giorni festivi.
Le visite si svolgono scaricando audioguide per dispositivi mobili o utilizzando guide cartacee. Inoltre nelle varie sale sono presenti pannelli esplicativi in varie lingue.
Sono ammessi i cani al guinzaglio, ma solo nei giardini.
Possono esservi difficoltà di fruizione della visita per persone con problemi di deambulazione.
Per maggiori informazioni e aggiornamenti visitate la pagina delle visite del Castello di Freyr.