L’autostrada A5 che percorro fin da bambina e i suoi cartelloni di località, nel tratto canavesano, mi hanno insegnato due cose: la Serra è una morena del neozoico e a Settimo Vittone si trova la Pieve di San Lorenzo.
Visitare la Pieve di San Lorenzo e il Battistero di San Giovanni Battista non era impresa semplice fino a qualche anno fa quando, finalmente, per merito di volontari locali il sito è finalmente stato aperto al pubblico ed è divenuto un monumento segnalato dal FAI.
Settimo Vittone: la Pieve di San Lorenzo
Nel medioevo le pievi stavano ad indicare delle chiese rurali dotate di battistero e quindi di fonte battesimale. Lì vi si celebravano le funzioni più importanti e avevano autorità su altre cappelle o chiese minori.
La pieve di San Lorenzo, che doveva essere una tappa importante lungo la via francigena, risale alla seconda metà del IX secolo ed è una delle più antiche del Piemonte.
Costruita su di un’altura che domina l’intero abitato di Settimo Vittone, un tempo era circondata da mura che racchiudevano l’antico castello dei signori di Settimo e di cui oggi restano due mirabili finestroni con decorazioni in cotto ed il portone d’ingresso che lo collegavano con il castello “nuovo” costruito nel XVII secolo.
In una bella domenica di ottobre attraversiamo il portone ed entriamo in quello che era uno dei centri più importanti della marca d’Ivrea ed aspettiamo l’arrivo del volontario dell'associazione Octava paesaggi di Storia che ci accompagnerà nella visita.
Ci racconta della costruzione, presumibilmente avvenuta alla fine dell’età carolingia, e ci accompagna all’interno che presenta mirabili esempi di affreschi medievali che dovevano ricoprire completamente le pareti, alcuni dei quali ancora ben conservati.
Appena entrati ci troviamo di fronte un grande affresco raffigurante San Cristoforo - uno dei più antichi della pieve - insieme a quello di San Michele (tra XIII e XIV secolo), che mostra il santo in una versione diversa dall’iconografia a cui siamo abituati: porta Gesù sulle spalle. Qui la figura del bambino è assente e l’immagine raffigura il ruolo del Santo protettore dei pellegrini. L’affresco sarà oggetto di nuovi studi e approfondimenti affidati alla storica dell’arte Alessia Marzo.
Molti affreschi riguardano la vita dei santi, ma è un vero peccato quell’ Ultima cena molto compromessa, che doveva essere uno splendore. Attira la nostra attenzione l’unico affresco conservatosi sulla parete nord, le tre Marie al sepolcro, opera del XV secolo di Dux Aimo, pittore originario di Pavia che lavorò molto nella zona del canavese.
Gli affreschi meglio conservati sono quelli del tardo XV secolo, realizzati nella piccola cappella sulla destra ed in particolar modo abbiamo apprezzato la bellezza di Santa Lucia tra Santa Marta e Santa Caterina di Alessandria.
Settimo Vittone: il Battistero di San Giovanni Battista
Il battistero di San Giovanni Battista, a forma ottagonale, era staccato dalla pieve come voleva l’antica norma per cui nessun non battezzato potesse entrare in chiesa.
Nel XIII secolo, venuta meno questa regola, venne costruito una sorta di corridoio di collegamento con la pieve di San Lorenzo. Venne affrescato con l’immagine di San Francesco trafitto dalle stigmate, da un’adorazione dei Magi in cui la Sacra famiglia viene raffigurata con aureole in rilievo che, anticamente, erano dipinte con una vernice che brillava alla luce delle torce.
La vera particolarità però si trova nel sottosuolo di questo corridoio. Recenti scavi hanno portato alla luce un grande sarcofago che dimostrerebbe l’attendibilità della leggenda che vuole l’infelice Ansgarda, moglie ripudiata del re francese Ludovico II il Balbo, sepolta qui.
Purtroppo la sepoltura è stata più volte profanata nel passato e nulla resta dell'eventuale ricco corredo funerario.
Sempre questi recenti scavi hanno riportato alla luce, sotto il pavimento del battistero, diverse sepolture e un’antica fonte battesimale non scavata nella roccia, ma sollevata verso l’alto e di misure più piccole che permettevano al devoto di poter restare seduto e non più completamente immerso nell’acqua.
All’esterno si notano due periodi di costruzione, la più antica caratterizzata da piccoli ciottoli e una successiva che ha elevato la struttura comprendendo la costruzione di una lanterna sulla cupola per conferirle una maggiore stabilità oltre che maggiore luce all’interno.
Settimo Vittone custodisce questo piccolo gioiello antico che merita di essere tutelato e riscoperto.