Nel nostro viaggio in Franche Comté oltre a visitare Besançon, la città più importante, volevamo anche andare alla scoperta dei suoi dintorni. Arrivando abbiamo fatto tappa al maestoso castello di Joux, a Pontarlier per visitare una distilleria, poi siamo entrati nella Repubblica del Saugeais per ammirare l’antica abbazia di Montbenoit e abbiamo attraversato i paesini immortalati da Courbet nei suoi quadri.
Durante la preparazione dell’itinerario avevamo contattato alcuni uffici del turismo. Quello che si è dimostrato più solerte, gentile e con la migliore proposta per una gita fuori porta da Besançon è stato l’Office de tourisme Val de Gray.
Nel periodo estivo, ogni settimana, vengono organizzati i “Mardi du terroir” (martedì del territorio) che affiancano ad una visita guidata della cittadina la possibilità di un aperi-pranzo con alcuni prodotti locali. Ci aspettavamo qualche assaggino e qualcosa da bere, invece abbiamo praticamente pranzato all’ufficio del turismo, dall'antipasto al dolce, con vino e anche caffè.
Siamo rimasti incredibilmente colpiti dalla bravura delle organizzatrici. Hanno organizzato per i turisti una giornata meravigliosa che non dimenticheremo e che vorremmo ripetere. Era chiaro quanto tenessero alla promozione del loro territorio, quanta passione ci mettessero e anche l’ottimo risultato ottenuto.
Gray: un illustre passato
Restiamo in Franche Comté, ma cambiamo dipartimento, lasciamo il Doubs ed entriamo nella Haute Saone per raggiungere in poco meno di un’ora Gray.
Il punto di ritrovo è l’ufficio del turismo e da qui si parte per la visita guidata della cittadina. Un tempo era fiorente grazie ai trasporti fluviali lungo la Saone, che mette in collegamento il nord Europa con il Mediterraneo. Già a partire dal XIII secolo qui si vedevano passare imbarcazioni che trasportavano ferro, grano, farina.
Questa prosperità portò alla costruzione di ricche dimore, scuole e ospedali. Le cose sono cambiate con l’arrivo della ferrovia e l’abbandono del trasporto fluviale. Oggi la Saone è percorsa da piccole imbarcazioni private - prevalentemente neozelandesi - che compiono un lungo viaggio per visitare i luoghi in cui visse la celebre scrittrice Katherine Mansfield.
Gray: il breve amore di Katherine Mansfield e Francis Carco
Katherine Mansfield ebbe una vita breve e travagliata, come lo era la sua vita sentimentale. Nel 1915 partì da Parigi per raggiungere lo scrittore francese Francis Carco, suo amante, che era di stanza a Gray con la sua guarnigione. Un viaggio avventuroso, con tanto di lasciapassare falso, che la stessa Mansfield raccontò nel suo racconto breve “Viaggio indiscreto. I due si incontrarono alla stazione ferroviaria il 19 febbraio 1915, ma Katherine ripartì dopo soli 4 giorni e la loro liaison finì. La scrittrice morì di tubercolosi a soli 35 anni ed è sepolta ad Avon, nei pressi di Fontainebleau.
Gray: cosa visitare
Il modo migliore per visitare Gray è a piedi, risalendo la collina e le sue strade strette si fa un viaggio nel tempo. Man mano che si procede le facciate dei palazzi e delle case raccontano il passare dei secoli.
La nostra guida ci fa notare i diversi stili architettonici, dal medioevo fino al XVI secolo, tanti piccoli tesori nascosti con le loro corti interne che i proprietari tengono celate agli sguardi dei turisti.
Arriviamo all’hotel Dieu, oggi casa di riposo per anziani, costruito nel XVIII secolo per volere di Luigi XV. Ha la forma di una croce greca intorno alla cappella per permettere ai malati di poter seguire le funzioni religiose dal loro letto aprendo le grandi vetrate. Nell’edificio è ancora possibile visitare la farmacia che risale al 1722. Sugli scaffali sono ancora conservati i contenitori in ceramica dei vari ingredienti.
Passiamo davanti all’antico collegio dei gesuiti, costruito nel XVII secolo. Oggi, profondamente rimaneggiato, è sede del liceo locale. Pochi passi per arrivare all’hotel de Conflans, tipico esempio di ricca dimora signorile del XVI secolo.
Gray, è tutta un susseguirsi di testimonianze del florido passato, come l’antico ospizio de Theuley, il granaio della città del XV secolo, la fontana Saint Pierre Fourier, ma è un edificio che esternamente appare anonimo che ci ha sorpresi e conquistati: il teatro.
Uno stupefacente teatro all’italiana costruito tra 1846 e 1849 che conserva tutti i suoi tratti originali, le decorazioni con le muse e le baccanti, il sipario, le balconate, riaperto nel 2006 dopo 10 anni di restauri che lo hanno riportato allo splendore originale.
Una vera chicca è quello che cela il retro dell’hotel Gauthiot d’Ancier, oggi ristorante Le Prevote. Aprendo una porticina si entra in un piccolo giardino segreto che conduce ad una stretta ed alta torre: la torre Saint Pierre Fourier. Una volta salite le scale sembra di essere arrivati in cima, ma in realtà un ingegnoso meccanismo cela una scala segreta in legno (unico esempio in Francia) che conduce ad uno studiolo in cima alla torre. Si dice sia stato nel 1636 il nascondiglio di Pierre Fourier durante la fuga per nascondersi dal cardinale di Richelieu.
Hotel de ville, il municipio, costruito tra 1567 e 1572 è un capolavoro del Rinascimento Francese, tutto basato su giochi di colore policromi. All’epoca svolgeva una doppia funzione: sede degli uffici al primo piano e mercato sotto le volte che nei secoli vennero decorate con statue. Al suo interno si trova anche la Biblioteca che conserva oltre 25.000 volumi antichi.
Il Museo Baron Martin, all’interno dello storico castello che ha conservato i mobili originali e l’atmosfera del XVIII secolo, ospita in 14 sale una galleria d’arte moderna. Qui vengono organizzate mostre e attività per bambini. L’edificio è circondato da un romantico giardino, dai resti delle mura e di una torre e ci si potrebbero trascorrere tranquillamente alcune ore.
La basilica di Nostra Signora si erge su una costruzione originaria del XII secolo, poi distrutta dalle guerre di Luigi XI. I lavori di ricostruzione, iniziati nel 1481 non terminarono che nel 1560. Dal 1948 si fregia del titolo di basilica perché al suo interno si conservano una statuetta della Vergine miracolosa e il cuore di San Pierre Fourier.
Credo si sia capito che abbiamo adorato questa giornata a Gray e che, se potremo, torneremo senza esitazioni e ci riaffideremo all’ufficio del turismo.