Dopo la visita al Chateau d'Arlay ed avere assaggiato i suoi ottimi vini abbiamo voluto approfondire la conoscenza della produzione vinicola locale. Così siamo andati alla scoperta di Château-Chalon e del suo rinomato Vin Jaune.
Château-Chalon è un paesino situato nel dipartimento del Jura e rientra nell’elenco dei più bei villaggi di Francia. Il riconoscimento è ampiamente meritato, grazie alla sua splendida posizione in cima a un’altura da cui domina un bucolico paesaggio trapunto di vigneti a perdita d’occhio. Arrivando in auto ci siamo fermati più volte per fare delle foto o semplicemente per ammirare il panorama, che trasmetteva un grande senso di quiete.
Il Vin Jaune
Se Château-Chalon deve le sue origini a un antico castello e ad un'abbazia benedettina, deve però la sua fama al Vin Jaune (vino giallo), che viene prodotto con uve Savagnin e che vanta un’antica tradizione. La leggenda vuole che siano stati i crociati o i monaci a portare in queste terre il vitigno Savagnin, il quale si è perfettamente ambientato e oggi si estende su una cinquantina di ettari.
Certo è che furono proprio le monache benedettine della locale abbazia ad elaborare il complesso metodo di produzione, che prevede una permanenza minima di sei anni e tre mesi in botti scolme dove una parte del vino evapora naturalmente e sulla cui superficie si forma il cosiddetto voile (velo), che lo protegge dall’ossigeno limitando ossidazione e acidità.
Ne deriva così un pregiato vino secco dall’intenso color oro, il cui sapore ricorda lo sherry. Fin dal 1506 viene imbottigliato in esclusive bottiglie panciute chiamate clavelin, che contengono 0,62 litri (ovvero quello che resta di 1 litro di vino dopo l’evaporazione durante l'invecchiamento). Si dice che in queste bottiglie il Vin Jaune possa invecchiare fino a cinquanta anni e forse più.
Cosa vedere a Château-Chalon
Château-Chalon è un pittoresco villaggio di chiara impronta medievale, con viuzze che si inerpicano sulla collina e dalle quali si aprono splendidi scorci sui vigneti circostanti. È un attimo perdersi per questi vicoli, che ospitano locali con vista panoramica e tante botteghe artigiane di ceramiche e piccoli gioielli.
Le vie convergono nella piazza centrale sulla quale si affaccia la chiesa romanica di Saint-Pierre, ma gli edifici che ci hanno colpito maggiormente sono stati la Maison de la Haute Seille e l’École d’Autrefois.
La Maison de la Haute Seille occupa quello che fu l’antico ostello dell’abbazia benedettina e custodisce testimonianze del patrimonio storico, culturale ed enografico della regione. Al suo interno vengono ospitate mostre e si trovano l’ufficio del turismo, un piccolo negozio di souvenir e uno spazio adibito alle degustazioni. In estate vengono organizzate anche interessanti visite del villaggio e dei vigneti. Dal punto di vista estetico abbiamo apprezzato molto la costruzione in sé e il piccolo giardino esterno, a cui si accede attraverso un bel cancello in ferro battuto a tema (ovviamente) vinicolo.
L’École d’Autrefois (scuola d'altri tempi) ci ha stupiti e conquistati. Sinceramente ci siamo entrati solo perché ci siamo ritrovati lì davanti: mai avremmo pensato di trovare al suo interno una piccola scuola del 1930 perfettamente conservata, con mobili, libri, registri e banchi con i calamai che Sandra ha personalmente testato. Andrea purtroppo non ha potuto perché nel banco proprio non entrava...
Concludiamo con un'importante avvertenza. A Château-Chalon giungono molti visitatori (oltre centomila all'anno), quindi fate in modo di arrivare in mattinata altrimenti potreste passare il vostro tempo alla disperata ricerca di un parcheggio!