L’isola di Mauritius è rappresentata nell’immaginario collettivo come un susseguirsi di splendide spiagge sabbiose, una più bella dell’altra, tutte con sabbia bianca e orlate da palme, ed in effetti la costa di Mauritius è veramente spettacolare ma non esistono solo le coste… l’interno dell’isola è molto verde e ricco di foreste, cascate e diverse riserve naturali private e non che meritano di essere viste.
Mauritius Oh my God
La cosa che più mi colpisce di Mauritius è come coesistano così tante religioni diverse in un’isola relativamente piccola e come – forse alchimia? - si siano un po’ amalgamate. Un esempio? puoi trovare un’indiana di religione mussulmana, sposata con un cinese cattolico che ha voluto benedire il matrimonio in un tempio tamil. Facile, vero?
Mauritius: itinerario coloniale
Mauritius era già nota agli arabi del X secolo, ma venne ufficialmente scoperta dai portoghesi all’inizio del 1500. L’isola era disabitata e così rimase fino all’arrivo degli olandesi che la battezzarono Mauritius. Passò poi sotto il controllo francese e quindi inglese fino all’indipendenza del 1968.
Il primo effetto del colonialismo fu l’estinzione del Dodo, un grande uccello che non sapeva volare e che è divenuto uno dei simboli di Mauritius e del WWF.
Introduzione a Mauritius - la storia di Sandra e Bilkiss
Ho conosciuto Mauritius quasi trent’anni fa, frequentavo le scuole medie e durante il corso facoltativo di inglese l’insegnante ci propose di migliorare la nostra conoscenza della lingua iniziando una corrispondenza con uno studente come noi, di un altro Stato.
C’era un modulo da compilare dove dovevi indicare la tua età, la lingua in cui volevi scrivere e alcuni Stati che preferivi. I miei compagni di classe scelsero per lo più la Francia, l’Inghilterra, gli Stati Uniti o la Spagna. Io ricordo che iniziai a scorrere il lungo elenco, praticamente il mondo, in perfetto ordine alfabetico: Mali, Malta, Mauritania, Mauritius, Messico… aspetta, Mauritius?! Cos’è? Dov’è? Mai sentito!
Lagos: splendida località in Algarve
Il nostro viaggio in Portogallo volge al termine. Dopo aver visitato Lisbona, l'elegante capitale, aver visto dove finisce l'Europa, esplorato chiese e castelli templari, aver visitato adorabili cittadine medievali e antiche università, aver imparato la storia del Porto e visto una cappella interamente fatta di ossa ora è arrivato il momento di dirigerci verso l'Algarve e l'oceano.
Lasciamo Evora di prima mattina ma fa sempre molto caldo e decidiamo a malincuore di abbandonare l’idea di visitare Beja e di puntare direttamente a sud: eccoci al mare, o meglio davanti all’oceano!
Evora e la cappella delle ossa
Lasciamo la vivace Coimbra e proseguiamo nel nostro viaggio di avvicinamento alla costa meridionale effettuando l’ultima sosta nella bella cittadina di Evora.
All’arrivo l’attenzione è catturata dalle belle mura perimetrali, ma Evora resta nella mia memoria per il suo caldo torrido. Infatti, appena lasciati i bagagli, decidiamo di partire subito all’esplorazione del centro storico, consci del fatto che nel pomeriggio il caldo ci avrebbe impedito di muoverci.
Coimbra e l'università più antica del Portogallo
Lasciamo Guimaraes e le altre splendide città del nord del Portogallo e iniziamo a riscendere verso sud e, visto il caldo trovato negli ultimi giorni, decidiamo di farlo lungo la costa e non dall’interno. Scegliamo la bella cittadina universitaria di Coimbra come prima tappa per spezzare il viaggio verso la costa sud dell’Algarve.
Coimbra è dominata dalla più antica università del Portogallo, fondata nel 1290, che si erge sulla collina. Vale la pena salire lungo le sue ripide vie strette ed acciotolate per il panorama che si gode dall’alto e soprattutto per vistare la Biblioteca Joanina (in alta stagione consigliato prenotare).
La cosmopolita Porto e la riservata Braga
Fare i biglietti del treno a Guimaraes non è stata una passeggiata. Il pomeriggio precedente eravamo andati in stazione per vedere esattamente dove fosse, verificare gli orari e fare i biglietti, ma il bigliettaio non ha voluto farceli dicendoci di tornare la mattina seguente, era quasi ora di chiusura e palesemente aveva voglia di andarsene a casa.
Guimaraes, quel certo nonsochè
Lasciamo Batalha e proseguiamo verso il nord per visitare Porto, Braga e Guimaraes e scegliamo quest’ultima per trascorrere tre notti per evitare il traffico congestionato di Porto.
Ho visitato per la prima volta Guimaraes 17 anni fa e lasciarla era stato difficile, questa volta non è stato diverso. Anche Andrea ne è rimasto affascinato perché è forse il luogo dove più ci siamo sentiti in Portogallo, come abitassimo lì, partecipando alla processione dell’Assunzione o semplicemente camminando la sera per le sue vie.
Portogallo: medioevo, monasteri e cavalieri templari
Il quarto giorno ritiriamo l’auto noleggiata dall’Italia e lasciamo Lisbona per dirigerci verso il nord. Il ritiro dell’auto è sempre un momento cruciale per Andrea, chissà come sarà l’auto? Avrà tanti chilometri? Ci staranno le valigie nel bagagliaio? Siamo stati fortunati la Clio è bellissima e praticamente nuova.
Quindi via, si prende un minimo di dimestichezza con l’auto e si parte!